Sequestro corneale nel gatto: sintomi, cause e trattamenti
Descrizione della patologia
Il sequestro corneale nel gatto è una patologia che colpisce la cornea, la struttura trasparente che riveste la parte anteriore dell’occhio. Questa condizione si manifesta con un’area di degenerazione e necrosi delle cellule superficiali, di forma rotondeggiante od ovale. Inizialmente, la lesione è di colore giallo scuro, diventando successivamente marrone e infine nera. Solitamente, il sequestro corneale interessa uno solo degli occhi, ma in alcuni casi può colpire entrambi, contemporaneamente o in momenti diversi.
Razze a rischio
Il sequestro corneale può manifestarsi in gatti di tutte le razze e sessi. Tuttavia, le razze maggiormente predisposte includono Persiani, Himalaiani, Birmani e Burmesi. Questi gatti, con occhi prominenti, sono più soggetti a patologie delle palpebre e delle ciglia, fattori che possono contribuire alla comparsa della patologia.
Cause del sequestro corneale
Le cause specifiche del sequestro corneale non sono completamente note. Tuttavia, ci sono vari fattori predisponenti che possono irritare cronicamente la superficie corneale, favorendo la comparsa della patologia. Questi includono infezioni da herpesvirus felino, irritazioni meccaniche causate da anomalie delle palpebre o delle ciglia, e l’eccessiva evaporazione del film lacrimale dovuta alla particolare conformazione del globo oculare.
Sintomi e diagnosi
I sintomi più comuni del Sequestro Corneale includono segni di irritazione e disagio, simili alla presenza di un corpo estraneo sulla superficie dell’occhio. Il gatto può mostrare eccessivo ammiccamento, lacrimazione e segni di dolore o fastidio oculare.
Trattamento chirurgico
La terapia d’elezione per il sequestro corneale è la cheratectomia, un intervento chirurgico che prevede l’asportazione della parte lesa della cornea fino a raggiungere il tessuto sano sottostante. È cruciale correggere eventuali difetti delle palpebre o delle ciglia durante la stessa operazione per evitare recidive.
In alcuni casi, può essere eseguito un innesto congiuntivale per proteggere la cornea sottostante alla lesione. Tuttavia, questo approccio potrebbe non garantire un recupero completo della trasparenza corneale.
A cura del medico veterinario Federica Boccia, specialista in Oftalmologia